Quasi la totalità del mercato della prostituzione in Italia e nel resto d’Europa è costituito da ragazze extracomunitarie vittime di traffici internazionali, costrette a vivere e a vendere il proprio corpo in una situazione di schiavitù fisica, economica e psicologica. Nel loro paese d’origine vengono adescate con l’inganno: la promessa di un lavoro onesto. Trovandosi in estremo bisogno, esse non possono far altro che accettare e promettere la restituzione del “debito” contratto. Il debito si aggira sui 50 000 euro che loro s’impegnano a restituire. Quando arrivano in Italia, spesso dopo un viaggio allucinante che le vede violentate più e più volte, il sogno viene subito infranto. Viene loro detto – Non hai documenti, non puoi lavorare, l’unico lavoro è la prostituzione. A nulla valgono i pianti e i dinieghi. La minaccia di ritorsioni nei confronti dei propri familiari, le percosse che subiscono, la paura dell’effetto dei riti vudù ai quali spesso sono state sottoposte, tutto ciò le “convince” a sottomettersi.
Il Progetto “Sulla Strada della Speranza” nasce a Bra nel 1999 da un gruppo di volontari che si sono affiancati a queste ragazze nel loro cammino di liberazione dalla schiavitù della prostituzione.
Gli strumenti che utilizziamo sono:
L’unità di strada ossia l’incontro settimanale con le ragazze sulla strada: durante tali incontri il dialogo è il mezzo fondamentale per far percepire alle ragazze che il Granello è un punto di riferimento al quale appoggiarsi in caso di necessità.
Alloggi protetti che l’Associazione mette a disposizione delle ragazze che s’impegnano a percorrere un cammino di rinascita ad una vita dignitosa, un alloggio decoroso. In questo percorso le ragazze debbono rielaborare l’esperienza traumatica vissuta, prendere coscienza dei bisogni e delle aspettative riguardo al proprio progetto di vita e trovare gli strumenti per realizzarlo. Questo significa regolarizzare la propria posizione in Italia con il permesso di soggiorno, successivamente trovare un lavoro e un alloggio per poter così realizzare il sogno di una vita autonoma. Per realizzare tutto ciò il Granello di Senape ha assunto tre operatrici, tra cui una mediatrice culturale e avviene attraverso: